Edizioni Fili d'Aquilone

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Narlan Matos
LA PROVINCIA OSCURA
a cura di Giorgio Mobili

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Se il giovanissimo poeta di Nell'accampamento delle ombre si chiedeva con ansia quando "l'intero sistema solare... ci starà dentro di me" (Cosmogonie), quello più maturo di Elegia al nuovo mondo riformula il dilemma da un'angolazione non più dicotomica bensì fenomenologica: "Io non sono più in me né il paesaggio in sé / insieme siamo un'altra cosa che non sappiamo" (Di ritorno dalla spiaggia). Per concludere, poi, in Stelle equatoriali: "io ho questo che mi giunge dalla notte / dal vento dal mare / dalle sabbie del litorale / dalla luna equatoriale ed è questo che sono." Come a dire: e se il dissidio lancinante tra psiche e mondo non fosse che uno dei nostri possibili destini?
Al termine del suo viaggio ulissiaco, il poeta ritorna alla provincia oscura, un ridotto di spettri su cui (come in La casa paterna) spira il sentore marcescente delle cose sfatte e dei desideri perduti. Ma è un'oscurità che necessariamente implica il suo opposto luminoso, l'insopprimibile persistenza di una reciprocità organica tra uomo e natura. Dalla nostra disponibilità a ingaggiarci in questo scambio sembra dipendere, alla fine, per Narlan Matos, la nostra salvezza.

dall'introduzione di
GIORGIO MOBILI


NARLAN MATOS (Iraquara, Brasile 1975) è uno dei poeti emergenti più importanti dell'America Latina. Esordisce con Signore e signori, l'alba!, (Prêmio Copene de Literatura 1997) pubblicato dalla Fundaçâo de Jorge Amado. Il secondo libro, Nell'accampamento delle ombre, vince il premio nazionale, Prêmio XEROX de Literatura Brasileira, nel 2000.
Sulla sua poesia si pronunciano poeti leggendari come il russo Yevgeny Yevrushenko, lo spagnolo Juan Carlos Mestre, gli americani Robert Creeley, Lawrence Ferlinghetti e Michael Palmer — che diventa il suo traduttore negli USA — lo sloveno Tomaz Salamun.
Il terzo libro di poesie, Elegia al nuovo mondo viene segnalato al Prêmio Internacional Portugal Telecom e lo consacra come autore di nuova avanguardia nella poesia latinoamericana contemporanea. Diventa interlocutore di Noam Chomsky con il quale mantiene una vasta corrispondenza. Partecipa a numerosi programmi letterari e festival internazionali.
La sua opera è stata pubblicata in rivista in Svezia, Lituania, Slovenia, Giappone, Cina e Italia. Di recente sono state pubblicate, in Slovenia e Giappone, due antologie poetiche della sua opera. Attualmente Matos è professore al Montgomery College a Washington, D. C.


GIORGIO MOBILI, (1973) vive negli U.S.A. dal 1999 e insegna alla California State University di Fresno. È autore di saggi e poesie.

i fili -16 - giugno 2016
pagg. 134, € 15
ISBN 978-88-97490-17-3
La scheda del libro (file PDF)
Le prime pagine (file PDF)
Recensioni



26 aprile 2017 - Auditorium dell'Ambasciata del Brasile a Roma
Narlan Matos e Alessio Brandolini leggono due poesie
Intervento di Marco Testi.




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